test da sforzo
Che cos'è
Il test da sforzo consiste nella registrazione continua dell'elettrocardiogramma (ECG), della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa nel corso di lavoro muscolare.
Come si svolge
Si effettua generalmente o con una particolare cyclette, chiamata cicloergometro, o con un tappeto rotante. Questi strumenti consentono di applicare sforzi gradualmente crescenti, ed esattamente valutabili in Watt.
A cosa serve
In breve, il test da sforzo consente di valutare accuratamente la funzionalità cardiaca di un paziente reduce da un infarto, di stabilire se vi siano ancora regioni del cuore mal irrorate, ischemiche ed a rischio per eventi futuri, e quindi di stilare una prognosi più sicura e di scegliere la cura più idonea. Inoltre, la conoscenza esatta dell'entità di lavoro sopportata dal paziente senza problemi consente, anche mediante semplici tabelle di equiparazione, di suggerire il tipo di attività consentite nel corso della riabilitazione dopo la dimissione.
quando si esegue
Il test viene in genere eseguito 2 o 3 settimane dopo l'infarto, ma talora anche più precocemente. La ragione di questa scelta di tempo è che proprio in quel momento occorrono le informazioni che il test è in grado di fornirci, necessarie per indirizzare la migliore condotta terapeutica. Nulla vieta, ovviamente, che dopo il test precoce se ne effettui un altro dopo 3-6 mesi, a riabilitazione conclusa.
Cosa si deve sapere
Talora, quando ad un paziente con un infarto recente si propone un test da sforzo prima della dimissione, si nota in lui e nei suoi parenti un atteggiamento di sorpresa, stupore, incredulità e timore, quasi che la proposta del test da sforzo in quelle circostanze fosse un'idea bizzarra ed in qualche misura pericolosa. In realtà il rischio è bassissimo e, a fronte di ciò, le informazioni che se ne ricavano sono invece estremamente importanti, tant'è che a tutt'oggi il test da sforzo nel periodo precoce post-infartuale è l'esame più sensibile, accurato e sicuro, e che la stessa inidoneità ad effettuarlo è un indice prognosticamente sfavorevole.